Alice in Wonderland: ri-traduzione con spiegazione

Per la mia rubrica di traduzione, vi propongo un assaggio di traduzione di giochi di parole e rime, tratti da niente di meno di Alice in Wonderland (come annunciato venerdì), meglio conosciuto tra italofoni come Alice nel Paese delle Meraviglie.

Il testo di partenza è al capitolo III, ovvero: “A caucus-race and a long tale”.

Alice in Wonderland
Con la partecipazione straordinaria di Alice

Pagine 36, 37

Alice pensò che fosse tutto assurdissimo, ma gli altri sembravano così seri che non osò ridere e siccome non le veniva in mente niente da dire, si limitò a fare un leggero inchino e prese il ditale, cercando di sembrare più solenne possibile.

Era giunta l’ora di mangiare i confetti. Questo provocò rumore e confusione, perché gli uccelli più grandi si lamentavano di non riuscire a sentirne il sapore, mentre quelli più piccoli rischiavano di soffocare e avevano bisogno di pacche sul dorso. ­ Comunque finì in fretta e tutti furono presto riseduti in cerchio, supplicando al topo di raccontare qualcos’altro.

“Hai promesso che mi avresti raccontato la tua storia”, disse Alice, “e anche perché odi i…G e i…C”, aggiunse sussurrando, mezza spaventata che si sarebbe offeso di nuovo.

Due perdenti! Ecco cosa sono… e una storia triste…” disse il Topo, girandosi verso Alice e sospirando.

Due per ogni dente… deve averne incontrati molti…” disse Alice, vagando con lo sguardo verso i grossi denti del Topo; “ma perché una storia triste?” E continuò interdetta a vagheggiare su di essi mentre il Topo parlava.

Così la sua idea della storia fu qualcosa di molto simile a questo:

Furia disse a un topo che aveva catturato da poco: Ti porto in tribunale, ritirarsi non vale, non puoi scappare perché oggi non ho di meglio da fare.

Disse il Topo: Un tale processo, senza giudice né compromesso, sarebbe tempo perso esso stesso.

Rispose il cane: sarò giudice e sarò corte, nessuno di me sarà più forte. E presto sarai condannato a morte.

Spiegazione

Avrete notato alcuni termini in grassetto. Cominciamo dall’inizio, proseguiamo fino alla fine e poi fermiamoci (tanto per rimanere in tema).

  • Due perdenti: nel testo di partenza c’è un gioco di parole, dato dal fatto che due parole in inglese possono essere scritte in modo diverso, ma pronunciate allo stesso modo e quindi possono essere fraintese. Le due paroline colpevoli, nel caso specifico, sono tale (storia) e tail (coda). In pratica il topo dice che si tratta di una lunga e triste storia. Alice capisce, riportato letteralmente, ” è una lunga e triste coda”. Così comincia a fissare la coda del topo e a questo punto anche la storia che lui racconta, per lei, assume la forma di una coda (secondo punto evidenziato). Mi sembra evidente per tutti che in italiano i termini “storia” e “coda” non permettano lo stesso gioco. Ed è qui che comincia il divertimento. A questo punto ci sono miliardi di strade possibili: si può mettere una nota, si può annullare il gioco di parole con annessa incomprensione, ma la mia preferita e l’unica che vorrei mai prendere in considerazione è restituire l’ironia. La mia scelta è ricaduta su un’altra parte del corpo che potrebbe caratterizzare un topo. Dunque i denti, poiché il termine “denti” offre una, seppur minima, possibilità di doppio senso. Capirete che dalle minime possibilità si possono costruire grattacieli, in questo campo.

Non sapendo che il punto che fissa Alice è effettivamente la coda e non i denti, non ci si accorge del cambiamento. Questo fattore si chiama anche “Invisibilità del traduttore”. L’intervento del traduttore non si vede, non ci si accorge che il testo è ben tradotto e allora il testo è ben tradotto. E nessuno si è accorto che una coda si è trasformata in un paio di denti.

  • La forma della filastrocca: la forma è quella di una coda molto arzigogolata, nel testo di partenza. Non riesco a impostare il testo in modo che prenda la forma di denti in questa piattaforma, ma dopotutto, non è questo il lavoro di un traduttore. Questo è il lavoro di un grafico.
  • Le rime: la desinenza delle parole della lingua inglese non coincide quasi mai con quella delle parole italiane. Questo rende la traduzione di rime particolarmente difficile per la coppia di lingue. Il lavoro che (parlo per me, ma penso sia un discorso abbastanza universale) fa il mio cervello è partire a raffica con tutte le connessioni neurali possibili, alla “brainstorming”, per trovare parole che mantengano la rima e un significato che si correli a quello del testo di partenza, se non parola per parola, almeno in modo generale. Sembra impossibile, ma vi assicuro che non lo è e si possono ottenere risultati ottimi. Ho tradotto molto di peggio (un esempio è Re-verse di Chris Harris che trovate qui).

E questo è quanto: siamo giunti alla fine e il re ci dà il permesso di fermarci. Certo vedere un bianconiglio estratto dal cappello ha molto più gusto se il trucco non viene spiegato, ma credo che una parte di meraviglia dovrebbe rimanere comunque.