“In nome mio” è arrivato in libreria

Stiamo aspettando questo momento da marzo e finalmente eccolo: In nome mio, il romanzo di Veronica Rosazza Prin edito da Santelli editore, è uscito nelle librerie.

Di lei vi ho già parlato in un altro articolo che trovate QUI, ma del suo libro non ancora. Ed è ufficialmente arrivato il momento di farlo.

Comincerei da quello che ne dice l’autore della prefazione, Fabio Girelli: “fossi in voi salirei in soffitta, mi coprirei con una vecchia coperta e attenderei il temporale prima di iniziare a scorrere le parole.” Un saggio consiglio per un libro che esce esattamente nel periodo dell’anno che gli è più consono, l’autunno inoltrato. C’è qualcosa di cupo, buio e misterioso in queste pagine di genere fantastico mitologico. Qualcosa che si trova più a suo agio in questi ultimi giorni di ottobre e nell’inizio di novembre; che si sposa con le antiche tradizioni mistiche che sono state tramandate per secoli e secoli. Che le prende e le trasforma nella sua degna dimora.

In nome mio di Veronica Rosazza Prin

Gli ingredienti

C’è buio e luce ed entrambi avvolgono ogni cosa divorandosi a vicenda.
Le certezze crollano. Le domande affiorano. Echi di vecchi miti tornano alla mente, ma una nuova storia è stata scritta da una penna illuminata: quella di Paolo M. David o il narratore immaginario a cui l’autrice affida l’arduo compito di cantare il destino dei suoi personaggi.

Invidia, tradimento, guerra. Miscelati nel modo sbagliato questi ingredienti possono dare banalità, ma non è questo il caso del libro della seppur emergente Veronica Rosazza Prin. Oggi nelle librerie e a QUESTO LINK troverete la possibilità di assaporare un’esperienza non facile, non usuale e forse disturbante. Un’esperienza diversa e razionale, che vi obbligherà a riflettere. L’io che si mette in dubbio e poi lo fa ancora e ancora e di nuovo a ogni pagina. E alla fine potreste non sapere più a chi appartengono i vostri pensieri.

In nome di chi?

E allora vi auguro buon viaggio in un mondo dimenticato, che non esiste più e forse non è mai esistito e poi vi auguro di riuscire a tornare. Ad emergerne, senza perdervi.

In nome mio, 19 ottobre 2020