Peter Pan o il bambino che suonava l’estate

Contesto riassunto: Peter Pan è arrivato volando (poiché egli non nutriva dubbi sul fatto di poter volare) sull’isoletta ai Giardini di Kensington, ma una volta lì arrivato si è reso conto di non avere le ali. Così non è riuscito a tornare indietro ed è stato educato dagli uccelli, che gli hanno insegnato la felicità.

Peter Pan Chiara Castello

Dal capitolo secondo: Peter Pan

Il cuore di Peter era così pieno di gioia che avrebbe voluto cantare per tutto il giorno, proprio come cantano gli uccelli, per pura gioia, ma, essendo in parte umano, aveva bisogno di uno strumento. Così si costruì un flauto di canne e ogni sera, seduto sulla battigia dell’isola, provava a suonare il mormorio del vento e l’incresparsi dell’acqua, cogliendo manciate di chiaro di luna. Mise tutto ciò dentro il suo flauto e suonava così deliziosamente che anche gli uccelli ne venivano ingannati e si dicevano uno con l’altro “era il guizzo di un pesce nell’acqua o Peter Pan che suonava il guizzo di un pesce nell’acqua?” E a volte suonava la nascita degli uccellini e allora le madri si giravano per controllare se avessero magari deposto un altro uovo. Se sei un bambino dei Giardini saprai anche che c’è un castagno, vicino al ponte, che fiorisce prima di tutti gli altri, ma forse non sai perché. Ecco, Peter non vede l’ora che arrivi l’estate, suona il suo arrivo ed essendo il castagno così vicino, lo sente e ne rimane ingannato.