Cenerentola – Perché non ho tradotto Cendrillon

Se sei bella e ricca cadranno tutti ai tuoi piedi. E il più grande favore che Cenerentola possa farti è farti sposare da uomini di corte.

Ma poi qualcuno ha capito perché la madrina magica compare solo quando c’è il ballo del principe e non prima?

La fiaba di Perrault non è molto diversa da quella che conosciamo. Fondamentalmente le differenze sono queste:

  • le scarpette sono di pregiatissimo cuoio, per niente accessibile all’epoca e della migliore fattura, essendo la scarpetta di cristallo, di verre, vetro, un errore di traduzione (ma in fondo chi si metterebbe delle scarpe di vetro? Vi immaginate le vesciche?);
  • le sorellastre sono un po’ meno cattive e perfettamente incoscienti che ci sia qualcosa di sbagliato nel trattare la sorella come una serva;
  • la matrigna compare solo nella narrazione, ma non ha mai un ruolo attivo nei dialoghi e poi, la cosa più assurda:
  • Cenerentola non è per niente sorpresa di vedere la fata madrina, perciò non ci si spiega come questa abbia potuto non pensare di intervenire prima.
  • Ah, ovviamente Cenerentola non parla con i topi, anzi, li prende vivi da una trappola.

Comunque tutto finisce bene perché quando le sorelle capiscono che Cenerentola è bella, ha una madrina magica e presto sarà ricca, a un tratto si buttano ai suoi piedi chiedendole perdono e lei, che è tanto buona, riesce a farle sposare subito con due ricconi di corte.

Insomma, un racconto noioso e irritante. Molto meglio la versione tedesca vendicativa e brutale dei fratelli Grimm.

Se c’è una morale non sono sicura di volere approfondire quale sia.